La cucina romana è come i romani: semplice e verace. La cucina della Caput Mundi è fondata su ingredienti poveri, di discendenza rurale e contadina. La maggior parte sono vegetali e animali e molte delle ricette non sono opera di grandi chef o cuochi d’importazione, ma sono tramandate di generazione in generazione dalla mamma alla figlia, dalla nonna alla nipote.
A Roma si vuole “magnà bene e tanto”, per questo una caratteristica della cucina romana è l’essere composta da piatti nutritivi, ma soprattutto in porzioni abbondanti, per capirci il contrario della nouvelle cuisine. Le pietanze romane sono tutte molto energetiche, per dare alle persone forza per lavorare nei campi, così abbondanti che poteva bastare un pasto al giorno.
I piatti forti della cucina romana sono sicuramente i primi: carbonara, amatriciana e cacio e pepe su tutte. Tutti e tre questi primi abbiamo voluto includerli nel nostro menu dedicandogli una sezione apposita,
“La tradizione”; dove sono presenti anche i Polipetti con i peperoni e le Puntarelle in salsa d’alici.
Ma non solo, per onorare la cucina romana abbiamo voluto inserire nel nostro menù un’altra sezione dedicata a uno dei piatti più raffinati e più classici di Roma: il baccalà. Dalle Crocchette fritte di baccalà con patate e finocchietto, agli Spaghettoni con baccalà e crema di ceci, al Filetto di baccalà alla mediterranea con pomodorini, olive, capperi e basilico, per citarne solo alcuni.
Per essere sicuri che venendo a Suburra 1930 non solo si mangia in un posto che ha fatto la storia, ma si mangiano anche piatti che hanno fatto la storia.